Musicoterapia neonatale: cos’è e a che cosa serve
Si sente spesso parlare di musicoterapia. Ma quando si specifica neonatale cosa significa? A che si rivolge e con quali benifici?
La musicoterapia neonatale, dal mio punto di vista di psicologa perinatale e musicoterapeuta, è un incontro tra mamme e i/le loro bambini/e da 0 a 6/8 mesi dove stare insieme, in cerchio, dialogare e confrontarsi su tematiche che portano difficoltà, come ad esempio l’allattamento e il nutrimento affettivo, il sonno, la fatica di questi primi momenti, la stanchezza. Attraverso l’utilizzo della musica e del canto, di canzoni e filastrocche, si sta insieme con l’obiettivo di sintonizzarsi al funzionamento psicofisico dei/le nostri/e bambini/e e, allo stesso tempo, di recuperare un po’ di forze e di energie per le mamme, che spesso si sentono molto molto sole dopo il parto. Un momento di ritrovo, confronto e conforto, tra musica e canto, che provo a raccontarvi qui punto per punto.
A chi serve la musicoterapia neonatale
Serve prima di tutto alle mamme, che attraverso la musica e la voce possono entrare in contatto con i/le loro bambini/e, migliorare la capacità comunicativa e di sintonizzazione. Possono rilassarsi e ricaricare un po’ le energie. Serve poi ai/le bambini/e per essere nutriti/e di suoni buoni, di parole dedicate, di sguardi intensi, di contatto profondo e di mamme che riescono a concedersi a loro più serenamente, avendo curato un po’ di tempo per sé stesse.
Come si svolge un incontro di musicoterapia?
In cerchio, a terra, su morbidi tappettoni accoglienti per le mamme e per i bambini. Dalle 10 alle 11:30, per darsi il tempo nella calma che contraddistingue i tempi del neonato nei primi mesi di vita. Io conduco i dialoghi e le filastrocche o canzoni da proporre ai/lle bimbi/e. Il canto agisce a livello psicofisico rigenerando chi canta e chi ascolta, promuovendo il rilascio di endorfine nel corpo. La condivisione nel gruppo, inoltre, è fondamentale alle mamme per non sentirsi sole, per sentirsi accolte e accompagnate in questo nuovo passaggio e in questo nuovo momento di conoscenza di sé e del bambino. Perché ogni gravidanza è a sé ed ogni bambino/a è a sé. Siamo unici, le esperienze ci cambiano e anche noi siamo diverse negli anni.
Cosa si portano a casa mamma e bambino/bambina
Qualche ora di serenità e rilassamento, canti canzoni utili per i vari momenti della giornata come il cambio pannolino, l’addormentamento, una sensazione psicofisica di benessere e ricarica dopo aver cantato, il lasciare andare ansie e paure che nella condivisione con le altre mamme talvolta si sciolgono, la possibilità di confrontarsi con un professionista specializzato in ambito perinatale che può essere d’aiuto per alcune situazioni di difficoltà. Un bambino stimolato nella sua curiosità e rispettato per i suoi tempi di sviluppo. Spesso le mamme dicono “qui si rilassa e dorme” oppure “vorrei dormire anche io qui” oppure “lascio andare un po’ di pianti e porto a casa un po’ di tranquillità”.
Prossimo percorso in partenza
Prestissimo, a novembre. Quattro incontri, tutti di lunedì, dalle 10 alle 11:30 (8, 15, 22 e 29 novembre). Costo 80 euro dell’intero ciclo.
Qui mi immagino quando tornerò. Perché sì, il Mal d’Africa esiste.
Noi stiamo bene così
Una riflessione per Occidentali che pensiamo di andare da loro per aiutarli, ma non sappiamo che loro stanno bene così. La povertà e la semplicità della foresta è un vivere bene, nelle grandi città c’è il degrado, fuori nella natura no. Hanno i loro rituali e i loro modi, che li fanno stare bene.
Tutti i ritmi creati per l’EP li abbiamo creati a partire da alcuni suoni che abbiamo registrato in Madagascar: la cicala, il remo che batteva sulla piroga e dentro l’acqua, i cori della chiesa durante una messa, il rumore dell’Oceano, il vento, la pioggia. Abbiamo preso tutti i suoni e siamo partiti da qui. Suoni semplici come il messaggio che il Madagascar mi ha regalato e insegnato: fai quello che puoi con gli strumenti che hai.
Madagascar è su Spotify, gli store digitali e in distribuzione da Maieutica Dischi.